Il nostro modello di intervento

Prendere in carico un bambino autistico è un processo articolato e complesso che mette al centro i bisogni del bambino e della sua famiglia e chiama in causa competenze diverse che devono essere esercitate in spazi e tempi differenti ma allo stesso tempo, connessi fra loro.
Occorre quindi implementare un modello di presa in carico globale, tale da fornire affidabilità ed efficacia nelle sue risultanze.

Nel 2022, dopo un intenso periodo formativo, Io Comunico si è fatta promotrice di un progetto sperimentale al fine di poter affiancare all’equipe sanitaria altra con competenze specifiche nel campo dell’Analisi Comportamentale Applicata (ABA) così da raggiungere un approccio di cura personalizzato e multidisciplinare.

Il Progetto ha visto il coinvolgimento di 8 utenti ( età 2-7 già in carico presso la nostra struttura sanitaria) per un totale di 8 ore settimanali ( nel mese di giugno gli stessi utenti hanno svolto le attività presso un kamp estivo per 20 ore settimanali per un mese) e n 7 educatori (rbt), un analista con compiti di coordinamento d’aula e la presenza di un supervisore una volta al mese per 8 ore . Il progetto, durante le 8 ore di attività prevedeva la presenza ad incastro dei logopedisti e psicomotricisti che già seguivano gli utenti prima dell’inizio del progetto sperimentale. 

Tale possibilità/opportunità, per le caratteristiche peculiari del nostro centro, ha permesso di allineare le programmazioni ordinarie di terapie logopediche e psicomotorie con le programmazioni e i tactis della scienza del comportamento. In sintesi ognuno degli attori che lavorava con l’utente era a conoscenza del lavoro del collega aumentando la probabilità di successo con grande efficacia nel perseguimento degli obiettivi e con unica regia di riferimento. La condivisione degli obiettivi tra neuropsichiatri infantili, BCBA, terapisti, analista e terapisti ABA d rbt è stata la più grande conquista di questa esperienza difficile ma al tempo stesso esaltante.

Ulteriore, piccola conquista è stata quella di assegnare a tali utenti nell’ambito delle scuole frequentate in qualità di assistenti all’autonomia gli stessi terapisti ABA rbt del progetto sperimentale. 
Finalmente le famiglie, fino a quel momento costrette ad una molteplicità di interlocutori (assistenti all’autonomia a scuola, terapisti logo/psico e terapisti del comportamento) da mettere “in contatto” quando e se vi “riuscivano”, avevano un' unica interfaccia con cui confrontarsi circa la programmazione dei figli.

Tale esperienza oggi 
è diventata un modello di intervento

La nostra equipe comprende

Case Manager

Si occupa della pianificazione, del coordinamento e della supervisione dei progetti abilitativi.

Consulente clinico

> segue la presa in carico della famiglia;
> progetta l’intervento individualizzato definendo gli obiettivi e le procedure specifiche per l’insegnamento delle abilità;
> supervisiona costantemente e guida i tecnici del comportamento nell’applicazione delle procedure;
> analizza i dati raccolti quotidianamente durante le sessioni;
> mantiene i contatti con la famiglia e con gli altri operatori coinvolti nel progetto abilitativo del bambino (scuola, UONPIA ed eventuali altri servizi);
> organizza monitoraggi periodici degli interventi per aggiornare la programmazione individualizzata;
> svolge colloqui con i genitori per aggiornarli sull’andamento del percorso e per condividere punti di forza ed eventuali criticità.
> referente casa-scuola: svolge gli incontri mensili a casa e a scuola, dopo aver concordato gli obiettivi e le strategie con il consulente clinico.

Tecnico del comportamento

> svolge le sessioni di terapia applicando le procedure definite dal consulente clinico;

> si occupa della preparazione della sessione di terapia, della raccolta dei dati durate la sessione e dell’aggiornamento dei grafici per il monitoraggio degli apprendimenti del bambino.

L'organizzazione dell'inte​rvento tipo

Sessioni di terapia

Tre sessioni di terapia da 1,5 ore ciascuna alla settimana, presso il centro, in rapporto 1:1 (un bambino/un educatore).

Incontri periodici

Incontri periodici di monitoraggio e di aggiornamento della programmazione.

incontro mensile a casa

Un incontro mensile a casa, durante il quale l’operatore condivide con i genitori (o le altre figure di riferimento) le strategie funzionali a promuovere la generalizzazione delle abilità e l’acquisizione di comportamenti funzionali 
(ad esempio, abilità di comunicazione, autonomie personali, abilità di gioco...).

incontro bimestrale a scuola

Un incontro bimestrale a scuola, durante il quale l’operatore osserva il bambino nel contesto di gruppo e condivide con insegnanti ed educatori gli obiettivi e le strategie educative utili per promuovere l’inclusione del bambino.

monitoraggio

Una valutazione di monitoraggio dell’intervento ogni 12 mesi.